Continuare a bere latte è sbagliato?

L’uomo è l’unico animale che dopo lo svezzamento continua a bere latte. È innaturale? Assolutamente NO!

A differenza degli altri animali, noi riusciamo a bere il latte perché vi è una persistenza dell’enzima lattasi che permette di scindere il lattosio presente. La sua persistenza la dobbiamo ad una mutazione, ma è una cosa negativa?

In natura esistono tre tipi di mutazioni: vantaggiose (cambiamento utile nell’organismo), svantaggiose (alterazione dannosa) e inerti (non danno né beneficio né danno). Il motivo per cui avvengono le mutazioni vantaggiose è semplice ed intuitivo: si tratta di selezione naturale.

La persistenza delle lattasi ovviamente è una mutazione vantaggiosa: permette all’individuo adulto, quindi anche dopo lo svezzamento, di potersi servire del lattosio. Quest’ultimo, essendo un carboidrato, ha sicuramente funzione energetica, ma non solo, infatti, ad esempio dà uno stimolo alla crescita di bifidobatteri nell’intestino.

Il latte come alimento permette di reperire proteine di alto valore biologico e presenta micronutrienti fondamentali, come fosforo, potassio, iodio, vitamine del gruppo B, la vitamina C in piccole quantità, la vitamina A, per non parlare della vitamina D e del calcio (importantissimi per la salute delle ossa e dei denti).

Quindi il latte, a differenza di quel che vogliono spesso far credere, è un alimento molto importante anche in età adulta.

L’unico problemino lo possiamo ritrovare in chi ha avuto periodi medio/lunghi di astensione dai latticini: le lattasi sono enzimi molto attivi nei neonati, ma che se non sollecitati perdono la loro attività. Periodi di astinenza, quindi, possono far rischiare la loro inattivazione, portando ad un’intolleranza al lattosio primaria (esiste un’intolleranza al lattosio secondaria che è appunto secondaria ad altri problemi, come infezioni gastrointestinali, cambio repentino della dieta, ecc.). La riattivazione delle lattasi è possibile con una lenta reintroduzione dei latticini, così da indurre nuovamente l’enzima, ma ci vuole tempo per poter ritornare a non avere fastidi.